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di Alberto Custodero


La Repubblica, 3 marzo 2021

 

Cala il contagio nel luogo simbolo dell'assembramento coatto, le prigioni. È lo strano paradosso della città di Milano sulla quale torna ad aleggiare, dopo il lockdown della primavera 2020, lo spettro della "retrocessione" in zona rossa con i 303 nuovi positivi al Coronavirus registrati nelle ultime 24 ore in città.

Le tre carceri dell'area milanese (San Vittore, Opera e Bollate) potrebbero essere - per numero complessivo della popolazione che ci vive, detenuti e polizia penitenziaria - una cittadina di cinquemila persone. Una cittadina ad alto rischio di contagio, con i detenuti stipati nelle celle, spesso sovraffollate e in condizioni igieniche critiche, e gli agenti pure loro costretti all'interno dell'istituzione carceraria. A segnalare questa anomalia al contrario della pandemia è Rino Raguso, vicesegretario dell'Osapp. "Rispetto a qualche settimana fa - dichiara - si registra una situazione virtuosa di contenimento di contagi".

Il merito di "questi dati in controtendenza rispetto alla diffusione del virus in Lombardia e a Milano - spiega - è la diffusa campagna di vaccinazione che ha riguardato quasi la metà degli agenti del Corpo. E il rigoroso rispetto delle norme sanitarie all'interno delle tre prigioni". La campagna di vaccinazione all'interno delle carceri subirà ora una accelerazione per volontà della ministra della Giustizia che oggi ha incontrato per la prima volta il Dap, il dipartimento che amministra le carceri. "Oggi - sottolinea Marta Cartabia - è urgente che la somministrazione proceda velocemente".

Un dato, quello del calo del contagio in prigione, che ha sorpreso gli stessi virologi, tra questi Fabrizio Pregliasco, ricercatore universitario e direttore sanitario dell'Irccs Galeazzi. "Complimenti alla struttura penitenziaria per l'attenzione al rispetto delle regole anti-pandemia - dichiara il virologo - questi dati ci suggeriscono di considerare quello carcerario un modello di gestione da esportare all'esterno: se funziona dove l'assembramento è forzato e la libertà privata, a maggior ragione dovrebbe funzionare laddove è possibile applicare le misure del distanziamento sociale".

Ecco la pandemia nelle prigioni milanesi in cifre: a San Vittore quattro agenti in isolamento fiduciario, 8 detenuti (più 10 nuovi giunti) a fronte di 800 ospiti e altrettanti addetti della polizia penitenziaria. A Opera sei agenti, 10 ospiti a fronte di 900 agenti e 1.200 detenuti. A Bollate 9 agenti e 37 ospiti a fronte di 600 addetti di polizia e 700 detenuti.

In Italia il dato complessivo dei positivi al Covid è di 401 detenuti e di 603 agenti. Si tratta di una tendenza decisamente in discesa rispetto ai dati di metà gennaio quando era scattato l'allarme nelle strutture carcerarie milanesi: allora a Bollate i detenuti positivi erano 109, a San Vittore 59 mentre in tutto il Paese gli ospiti contagiati erano 718.