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di Nuccio Ordine


Corriere della Sera, 16 gennaio 2021

 

Non c'è stata una seria discussione sulle vere conseguenze disastrose che questo isolamento avrà sulle vite di milioni di alunni e inevitabilmente sul futuro del Paese. Mai come nel corso del 2020 scuole e università, a causa della pandemia, sono state al centro del dibattito nazionale. Eppure, ancora una volta, l'attenzione è stata catturata soprattutto da temi perfettamente in linea con la "ragione calculatoria" ed economicistica che ormai da anni governa ogni aspetto della vita sociale e culturale.

Basta rileggere giornali e riascoltare radio e tv per cogliere in filigrana le stesse preoccupazioni: dalle elementari all'università le esigenze e i diritti degli studenti sono passati in second'ordine rispetto agli imperativi dei genitori (come possono lavorare in casa con i figli che occupano spazi e postazioni Internet?) o agli interessi commerciali fioriti intorno a istituti secondari e atenei (come ripopolare, per esempio, quelle città che vivono soprattutto della presenza studentesca?).

Ma non c'è stata una seria discussione sulle vere conseguenze disastrose che la chiusura di scuole e università avrà sulle vite di milioni di studenti e, inevitabilmente, sul futuro del Paese.

Come recuperare le ore perdute di lezioni in presenza e come ricostruire la rete di rapporti umani con compagni e professori dopo quasi un anno di "isolamento"? Come immaginare un ritorno alla "normalità" dopo una lunga assenza che ha aumentato la dipendenza da computer e dispositivi? E favorire un riequilibrio in cui il virtuale venga ridimensionato rispetto alla vita reale?

Scuole e università hanno una funzione essenziale nella formazione: senza l'esperienza comunitaria viene meno una delle componenti fondamentali della crescita umana e culturale. Riportare, in sicurezza, gli studenti negli istituti e negli atenei è una priorità come quella di tenere aperti gli ospedali. Anche noi professori, come i medici, abbiamo una missione da assolvere. Il diritto alla vita e il diritto alla conoscenza sono due pilastri della dignità umana.