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di Paola Calvano


Il Centro, 4 dicembre 2020

 

La compagna del 39enne trovato senza vita in cella: stava per uscire, qualcuno dica la verità. La compagna del detenuto milanese di 39 anni trovato morto nel carcere di Torre Sinello chiede chiarezza. La donna, madre di un bambino di 10 anni, si è rivolta per questo ad un legale, l'avvocato Raffaele Giacomucci. "È difficile rassegnarsi a una tragedia così inaspettata", dice Giacomucci. Il legale ha presentato alla Procura un'istanza in cui chiede di accertare le modalità della morte e cosa avrebbe spinto il detenuto a un gesto estremo. "Ho chiesto anche che vengano eseguiti accertamenti medico legali sulla salma", spiega ancora il legale.

Il 39enne, nei giorni scorsi, aveva parlato proprio con l'avvocato Giacomucci: il legale si era occupato del suo trasferimento in una comunità. "Presto ci sarebbe stata l'udienza e, subito dopo, il mio cliente sarebbe uscito da Torre Sinello. Perché all'improvviso avrebbe deciso di togliersi la vita?".

Il corpo dell'uomo è stato trovato nella tarda mattinata di martedì dagli agenti della polizia penitenziaria. L'uomo era nella sua cella da solo. Pare che avesse accanto un sacchetto di plastica e una bomboletta di gas. Immediatamente è scattato l'allarme e sono partiti i soccorsi. Le operazioni di rianimazione tuttavia sono state inutili. Il detenuto non si è più svegliato: i medici non hanno potuto fare altro che dichiarare il decesso.

La direzione della casa lavoro ha subito avvisato dell'accaduto la Procura di Vasto che ha aperto un'indagine sull'accaduto. Ora al fascicolo si aggiunge l'istanza presentata dal legale della compagna dell'uomo. Il corpo del detenuto è stato trasferito all'obitorio dell'ospedale Santissima Annunziata di Chieti in attesa dell'autopsia. È probabile che la perizia medico legale venga eseguita domani. "Ripeto", dice Giacomucci, "accettare una morte improvvisa non è facile. A maggior ragione non lo è se arriva in un modo così drammatico.

La mia cliente e il figlioletto di 10 anni sperano che gli investigatori riescano a capire, attraverso il racconto di chi in questo periodo gli stava accanto, perché il 39enne abbia deciso di togliersi la vita e se avesse manifestato le sue intenzioni ad altri detenuti o magari questi ultimi abbiano notato un comportamento strano e un atteggiamento particolarmente malinconico negli ultimi tempi".