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di Ida Bozzi


Corriere della Sera, 1 dicembre 2020

 

117 studiosi si uniscono alla lotta contro il sovraffollamento. Cresce l'adesione alla protesta civile contro il sovraffollamento delle carceri, tanto più grave in epoca di Covid-19, lanciata dal 10 novembre da Rita Bernardini, leader del Partito Radicale e di Nessuno tocchi Caino con uno sciopero della fame.

Dopo che alla protesta si è unito lo scrittore Sandro Veronesi, che sul "Corriere" ha annunciato uno sciopero della fame di 48 ore in contemporanea con Roberto Saviano su "Repubblica" e Luigi Manconi sulla "Stampa", ora l'adesione all'iniziativa viene dal mondo accademico, con un documento che porta le firme di 117 noti docenti e studiosi di diritto penale e penitenziario da tutt'Italia, e ha come primi firmatari Giovanni Fiandaca dell'Università di Palermo e Massimo Donini dell'Università di Modena e Reggio Emilia, e si rivolge al governo per chiedere "provvedimenti idonei a ridurre il più possibile il sovraffollamento delle carceri italiane".

"Come studiosi - spiega Fiandaca - siamo particolarmente sensibili a due principi: il primo è l'umanizzazione della pena, con un livello accettabile di protezione dei diritti dei detenuti, tra i quali prioritario il diritto alla salute".

I dati parlano di quasi duemila positivi tra detenuti e personali; Fiandaca ricorda l'elevata presenza nelle carceri di soggetti che accusano pluripatologie, con aumento del rischio di mortalità. "Il secondo - aggiunge Fiandaca - è questo: auspicheremmo che l'emergenza possa riaccendere i riflettori sul pianeta carcere e indurre il mondo politico a riprendere il cammino delle riforme".