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La Repubblica, 30 novembre 2020


Vito Clericò, 64 enne di Garbagnate Milanese (Milano) condannato in secondo grado all'ergastolo per l'omicidio nel 2017 dell'amica Marilena Rosa Re, promoter 58enne uccisa per soldi, fatta a pezzi e sepolta nell'orto, si è suicidato nel tardo pomeriggio di oggi nel bagno comune del carcere di Busto Arsizio (Varese).

A quanto emerso ha ingoiato sacchetti dell'immondizia fino a soffocarsi. L'uomo ha lasciato una lettera nella quale ha spiegato il suo gesto criticando l'operato della giustizia. Reo confesso dell'omicidio, Clericò mangiava poco e sosteneva di patire la detenzione.

A dare l'allarme è stato il suo compagno di cella che, non vedendolo tornare dai bagni comuni, ha pensato si fosse sentito male. Immediato l'intervento di medici e agenti di polizia penitenziaria, ma per l'uomo non c'è stato nulla da fare.

Marilena Re scomparve da casa nel luglio del 2017 e solo nel settembre successivo Clericò, interrogato dagli inquirenti, ammise che il suo cadavere si trovava nel suo orto. Del delitto aveva però incolpato un misterioso uomo corpulento. Successivamente, dopo aver cambiato otto volte versione, ammise di averla uccisa e poi decapitata e fatta a pezzi e di aver nascosto il corpo nel suo terreno e la testa in un campo di Garbagnate, dove fu ritrovata dagli investigatori in un sacco, tra i rovi. Movente del delitto sarebbe stata una somma di denaro non dichiarata che la vittima aveva chiesto a Clericó e a sua moglie di tenere nascosta in casa, per poi richiederla indietro.