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di Nicola Scuderi


La Notizia, 5 settembre 2020

 

Con un annuncio - passato incredibilmente in sordina nei media - il ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede, ha affermato che "dal prossimo 10 settembre un Nucleo della Polizia penitenziaria entrerà a far parte della Direzione Nazionale Antimafia e Antiterrorismo: 7 unità supporteranno il Procuratore Federico Cafiero De Raho analizzando ed elaborando informazioni provenienti dall'ambiente penitenziario, in particolare dal circuito dell'Alta sicurezza".

Può sembrare una cosa da poco ma così non è perché, spiega il ministro, "si tratta di un prestigioso riconoscimento della professionalità della penitenziaria, di cui non posso che essere particolarmente orgoglioso. Voglio personalmente ringraziare il Procuratore De Raho, non solo per la fiducia ma anche per il suo pubblico riconoscimento dell'importante contributo nel contrasto alle mafie e al terrorismo" fornito quotidianamente dalla penitenziaria.

Agenti che forniranno "un apporto decisivo in un settore sensibile come quello delle carceri" e in particolare, precisa ulteriormente il ministro a scanso di equivoci, si occuperanno dell'analisi e dell'elaborazione "delle informazioni provenienti dall'ambiente penitenziario, in particolare dal circuito dell'Alta sicurezza". Soddisfatto il segretario nazionale dell'Asssociazione Nazionale di Polizia Penitenziaria, Daniela Caputo, secondo cui si tratta di "un traguardo storico".