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di Monica Rubino

 

La Repubblica, 30 luglio 2020

 

La legge in aula alla Camera il 3 agosto. La maggioranza trova l'accordo. Sì agli emendamenti di Italia Viva che riguardano i fondi a disposizione e la Giornata nazionale, con modifiche che renderanno meno impegnativo il riferimento alle scuole. Accolte anche le richieste delle femministe: si procederà a trovare una definizione più precisa rispetto al termine "identità di genere".

Dopo l'accordo di maggioranza trovato in commissione Giustizia che ha dato il via libera al testo, la legge contro l'omotransfobia approderà nell'aula della Camera lunedì prossimo, il 3 agosto per la discussione generale. Lo ha stabilito ieri sera la Conferenza dei capigruppo di Montecitorio. L'esame proseguirà nei giorni successivi.

Un vero successo, dunque, per i partiti di governo che hanno trovato la quadra sul provvedimento. Esulta anche il primo firmatario del provvedimento, Alessandro Zan del Pd che è anche relatore: "Approvato in Commissione Giustizia il ddl contro #omotransfobia e #misoginia. Grazie alle colleghe e ai colleghi che hanno convintamente difeso il testo: la maggioranza è forte e coesa contro l'odio e le discriminazioni. Ora in Aula a Montecitorio il 3 agosto".

L'intesa, viene spiegato, riguarda alcune modifiche che sono state apportate al testo base. Restano, invece, da definire ancora alcuni punti, che saranno "approfonditi in sede di esame in Aula". È, ad esempio, il caso della definizione, al centro di un'accesa polemica da parte del mondo dell'associazionismo femminista: nel testo attuale si parla di "genere, identità di genere, sesso, orientamento sessuale". In Aula si valuterà la possibilità di prevedere una "definizione più precisa".

Per quel che riguarda, invece, le modifiche apportate in commissione, "abbiamo trovato l'accordo su 2-3 emendamenti di Italia viva che saranno riformulati", spiegano fonti dem, e che riguardano "la questione dei fondi da destinare al contrasto dell'omofobia (sul punto è sorto un "contrasto" con la norma inserita nel decreto Rilancio) e la Giornata nazionale", con modifiche che renderanno "meno impegnativo il riferimento alle scuole". A seguito dell'intesa raggiunta, le forze di maggioranza hanno ritirato tutti gli altri emendamenti presentati, ad eccezione appunto delle proposte di modifica di Iv che saranno riformulate.

Restano nettamente contrari al ddl Zan Lega e Fratelli d'Italia, mentre Forza Italia ha sin dall'inizio lasciato aperti alcuni spiragli. "L'indicazione data al gruppo dal presidente Berlusconi è il voto contrario", spiega Giusi Bartolozzi, "ma come sempre, nella storia di Forza Italia, il presidente lascia ai deputati la più ampia libertà su temi come questi. Per quel che mi riguarda, non voterò mai contro questo testo di legge che dà piena attuazione al dettato anche dell'articolo 3 della Costituzione. Se ci saranno altre auspicate modifiche, per me dirimenti, come la questione della procedibilità di ufficio, che vorremmo allineata ad altri reati similari e dunque a querela di parte, il mio voto sarà a favore. Diversamente, mi asterrò e credo, come me, potrebbero fare altri deputati di Forza Italia".