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di Currò Dossi


Corriere dell'Alto Adige, 22 luglio 2020

 

La vittima, Orgest Turia, 28enne albanese, era stata arrestata a Merano a inizio luglio per resistenza. In carcere, era stata accertata la scadenza del suo permesso di soggiorno, ed era scattato il trasferimento nel Centro per il rimpatrio di Gradisca d'Isonzo, dove è stato trovato senza vita.

Arrestato a Merano per resistenza, era stato trovato col passaporto scaduto e per questo spedito al centro di rimpatrio di Gardisca d'Isonzo. Ma la sera prima dell'udienza davanti al giudice è stato trovato morto, e il compagno semi incosciente. Oggi l'autopsia. Nettis: "Tante perplessità". Gli operatori del centro per il rimpatrio di Gradisca d'Isonzo lo hanno trovato senza vita martedì scorso, mentre il compagno di stanza, in stato di semi incoscienza, è stato ricoverato d'urgenza in ospedale. Sta meglio, ma ancora non è stato in grado di chiarire che cosa sia accaduto. Per far luce sulla vicenda che, nei suoi contorni iniziali, appare davvero inquietante, il pm Laura Collini, della Procura di Gorizia, ha incaricato un perito di condurre l'autopsia sul corpo di Orgest Turia, 28enne albanese arrestato una decina di giorni fa a Merano per resistenza a pubblico ufficiale. L'esame sarà eseguito questa mattina alle 9.30.

A occuparsi del caso è l'avvocato Nicola Nettis. "Il mio assistito - spiega - era arrivato in Italia con un passaporto valido tre mesi. Alla scadenza, è rimasto in Alto Adige per cercare lavoro. Un ragazzo giovane, senza precedenti e in salute". Una decina di giorni fa ha partecipato a una festa di compleanno a Merano, durante la quale ha alzato un po' troppo il gomito. Tanto che, per strada, "si è appropriato di una bicicletta che non era stata chiusa con il lucchetto - riprende il legale. A quel punto, sono intervenuti i Carabinieri. Turia ha opposto resistenza, pur passiva, ed è stato arrestato".

Di qui la nomina di Nettis come suo difensore. "Sono andato a trovarlo in carcere, e durante l'incontro è apparso subito pentito. Si è reso conto di aver compiuto una sciocchezza". Dopo due giorni l'udienza di convalida dell'arresto, durante la quale ha patteggiato un anno con liberazione immediata e sospensione della pena. Solo che, nel frattempo, è stata accertata l'irregolarità della sua presenza sul territorio italiano, il che ha fatto scattare il trasferimento nel centro per il rimpatrio di Gradisca d'Isonzo, in provincia di Gorizia, dove è rimasto un paio di giorni.

Poi, la doccia gelata: la telefonata con la comunicazione del decesso di Turia, proprio la sera prima dell'udienza fissata davanti al giudice per la convalida dell'espulsione. E un giallo che si apre: "La situazione appare strana, per lo meno nelle sue battute iniziali - sostiene il legale.

Molte le perplessità: sul corpo non sono stati trovati segni di ferite, e l'ipotesi più plausibile sembra essere quella che i due possano avere assunto qualche sostanza stupefacente. Ma come se la sarebbero procurata? Il mio assistito proveniva da un carcere, e, così come il compagno di stanza, non poteva certo uscire dalla struttura". Si attende ora l'esito dell'autopsia che cercherà di far luce sulla causa del decesso di Turia e del malessere dell'altro uomo.