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La Repubblica, 24 giugno 2020


Proteste da parte delle opposizioni dopo l'annuncio del ministro D'Incà. Anche al Senato l'approvazione del decreto era arrivata con la stessa procedura. Dopo il Senato, ora tocca alla Camera. Ancora una volta il governo ha posto la questione di fiducia sull'approvazione di un provvedimento legislativo, in questo caso il decreto carceri. L'annuncio è arrivato nel primo pomeriggio dal ministro ai Rapporti con il Parlamento, Federico d'Incà, ma le sue parole sono state accompagnate dalle proteste dei deputati dei partiti di opposizione.

Anche a Palazzo Madama il governo aveva deciso di porre la fiducia per arrivare all'approvazione del decreto. Subito dopo si è riunita la conferenza dei capigruppo, che ha stabilito che la votazione si terrà entro le 14 di giovedì 25. Il decreto carceri, che scade a fine mese, raggruppa i due provvedimenti varati dal governo durante la prima fase emergenziale del Covid-19 in merito all'ambito della giustizia. In primo luogo, proroga al 1 settembre l'entrata in vigore della riforma Orlando sulle intercettazioni (che doveva essere attuata a partire dal 1 maggio) e in secondo luogo riguarda il decreto Bonafede per il rientro in carcere dei boss mafiosi scarcerati durante l'emergenza Coronavirus.