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di Valeria Saladino*

 

psicotypo.it, 18 giugno 2020

 

La Direzione della Casa Circondariale "Giuseppe Passerini" di Civitavecchia, in collaborazione con il Master in Storytelling attivato dal Dipartimento Scienze della Formazione dell'Università degli Studi Roma Tre, hanno bandito nel 2019 il primo concorso di scrittura creativa riservato esclusivamente alle donne detenute negli Istituti penitenziari italiani. Il concorso nasce con l'intenzione di regalare uno spazio di espressione e un'eco di ascolto per le donne detenute, un'esigua minoranza rispetto al totale dei reclusi in Italia, e per questo destinataria di poche attenzioni specifiche.

Paolo Maddonni, il funzionario educatore che presso l'Istituto di Civitavecchia segue appunto la sezione femminile e ha ideato il concorso, riporta che: "Una storia da ascoltare è quello che i bambini e i ragazzi chiedono ai genitori prima di addormentarsi la sera, durante un viaggio o quando sono tristi. Spesso la mamma, il papà, la nonna, la zia, i fratelli più grandi, leggono storie e filastrocche da un libro; molte volte, però, le inventano utilizzando le proprie narrazioni: favole con animali, fiabe di magia, racconti fantastici, drammatici o paurosi, storie incredibili ma vere, episodi di famiglia; ma anche filastrocche, poesie o testi di canzoni. Il Premio Letterario Il vento e la stella ha rappresentato, per le donne detenute, l'occasione di inventare e raccontare una storia o una poesia dedicata a bambini o ragazzi del mondo per mandare loro un messaggio di affetto. Poi, la voglia di tirare fuori quanto si porta dentro forse da anni, ha fatto sì che diverse delle opere inviate non fossero favole o filastrocche, ma spezzoni di racconti e ricordi intimi e importanti di donne che hanno colto l'invito del concorso trovandovi un ambiente piccolo e accogliente". Sono 22 le opere inviate da 20 autrici, di cui due non italiane, recluse in 8 diversi Istituti in tutta Italia. Riceveranno un attestato di partecipazioni con commenti e valutazioni da parte dei giurati, oltre che premi di varia natura.

Le stelle che ci guidano oltre le avversità - Le donne che si raccontano parlano di ciò che mai hanno potuto condividere con i loro figli, spesso fuggiti agli abbracci a causa del tempo che le condanna alla lontananza. Alcune affrontano tematiche forti. Una poesia racconta in chiave favolistica una storia di violenza subita, mantenendo la sua fermezza nonostante i toni leggeri che sembrano raccontare una storia d'amore ma che nasconde una dura verità. Come le favole per bambini questa poesia racchiude in sé un insegnamento: che l'amore non deve far male, che bisogna seguire sempre la propria stella. Avere il coraggio di rialzarsi nonostante tutto, osservare il cielo illuminato e seguire quella stella che alta ci guida.

Un'altra poesia affronta il tema della perdita e della lontananza infondendo la forza e la speranza di una madre che prega di rivedere sua figlia. L'autrice descrive un temporale silenzioso che tormenta il suo animo di madre. Una madre che saluta la figlia e che si rassegna a non vederla per un po' di tempo e a riabbracciarla cambiata in volto e nella mente in un futuro incerto. La donna descrive foreste tristi e scure che rappresentano i ricordi. Nonostante l'oscurità, basta immaginare e usare la fantasia per "colorare nella mente", poiché quando si può immaginare allora si può anche realizzare ciò che si desidera, resistendo ad ogni ostacolo anche alla neve da cui nasce un giglio. Questa poesia mostra la resilienza e la voglia di non arrendersi di fronte alle avversità, mantenendo il proprio essere anche quando ci si dimentica di sé.

La mamma è il vento e i bambini le sue stelle - "Ti amo perché ti vedo riflessa in tutto che c'è di bello al mondo" una donna descrive la proiezione di sé attraverso i suoi figli, riflesso della sua parte migliore. Una madre ricorda con queste parole la bellezza di quando era bambina e di come sia fondamentale non perdere questa parte di sé poiché è quella che ci rende più umani "non esiste emozione più bella di essere bambini, godersi i momenti magici con la famiglia. Proprio lì ci si sente innocenti e con la purezza addosso che non tutti manteniamo. Ricordiamo al mondo che possiamo essere adulti ma bisogna sempre avere lo spirito giovanile dentro e far rimanere in noi la parte bambina".

E tra i pensieri che piombano pesanti nella mente alcune donne raccontano di sé interrogandosi sul senso della vita, sperando di riuscire a guardare avanti e al futuro, di vivere nel qui ed ora della loro cella per apprezzare il là ed allora dei ricordi "tocco pareti ruvide di umidità e di gelo. Che senso mi dà la mia piccola cella, e vedo solo sbarre. E nonostante a volte io mi sento inutile c'è sempre quello spiraglio di luce che mi dà la grinta e la forza di affrontare questo passaggio di vita. Queste mura lasciano ricordi indelebili che fanno capire veramente il senso della vita". E altre ancora invocano la fortuna d'essere bambini e di vedere tutto a colori "bambino si diventa, non si nasce. Il regalo più bello dei nostri genitori è essere per sempre tutta la vita bambini dentro". Ci sono donne che parlano di amore impossibile e ricerca di tenerezza e poi c'è chi dice "sono il vento io, sono quella che ti allontana e spinge nel cielo della vita, e poi sono qui calma di vento che ti aspetta al ritorno...come una madre sa. Cosa ci fa il vento in prigione? Si può imprigionare il vento? E tu stella mia come stai sapendomi qui? Brilli ancora? Stella che non sorride più, figlio mio, sei nel mio cuore".

Qualche considerazione - I pensieri sono di certo sentieri sconosciuti, lo diventano un po' meno, tuttavia, nel momento in cui li mettiamo nero su bianco sulla carta ruvida o liscia. Nello scrivere buttiamo fuori dei macigni che pensavamo di non avere ma che quasi ci soffocano con la loro importanza e la loro imponenza. Questa grandezza quasi inafferrabile si tramuta in bellezza inesprimibile e le donne che poco prima erano chiuse nel loro mondo fatto di qui ed ora, di praticità e anche si solitudine sono autrici del loro passato, come canta storie, creano il futuro sperando nelle stelle e rivolgendosi alla luna, accompagnate dal vento. Le donne recluse sono spesso poco attenzionate, i loro pensieri e il loro passato emerge timidamente ma anche coraggiosamente in questi scritti. La scrittura enfatizza e puntualizza ma soprattutto esprime ciò che si nasconde. Progetti come questo rendono possibile un confronto su una base che ci accomuna: l'arte. Il potere dell'arte è quello di creare ponti di comunicazione che legano persone da tutte le parti del mondo, di ogni genere, razza e con ogni passato.

*Fondatore di Psicotypo