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primabiella.it, 4 marzo 2020


È stato stroncato da un malore nella sua cella in carcere ed è morto, la notte scorsa, l'avvocato Alessandro Pronzello, 53 anni, del foro di Novara, figlio di Luciano, uno dei decani dell'Ordine. Era detenuto nel carcere di Biella. Gli agenti lo hanno trovato morto prima dell'alba. Il magistrato ha disposto l'autopsia per chiarire la causa del decesso.

Stalking alla moglie - L'avvocato Pronzello era rimasto coinvolto in una vicenda familiare complessa, fatta di denunce e contro denunce, che, negli scorsi mesi, l'ha portato, per una storia di stalking e lesioni nei confronti della moglie, anche in carcere. Da quale era uscito, grazie alla concessione dei domiciliari. Il legale era già stato arrestato una volta per non aver rispettato l'ordine del giudice di non avvicinarsi alla moglie. E un'altra volta per essere evaso di nuovo da un'altra comunità la "Mondo X" di Cerano, nel Novarese, durante alcuni lavori all'aperto nella zona del Ticino, cui si dedicano gli ospiti della struttura. Pronzello, stanco, decise di prendersi una pausa e di andare a prendere un caffè in un bar con un altro ospite. Nel locale erano però arrivati i carabinieri che avevano fatto scattare le manette.

Domiciliari anche a Bielmonte - Nell'ultima occasione l'avvocato aveva ottenuto i domiciliari dopo aver fatto lo sciopero della fame. Il giudice gli aveva trovato un posto in un maneggio a Bielmonte. Ma tra l'avvocato e il gestore del centro, i rapporti non sarebbero risultati per nulla semplici. Così, venerdì, l'uomo ha preso la decisione di farsi arrestare dal maresciallo Remy Di Ronco (comandante a Bioglio) al quale già in precedenza avrebbe confidato di non essere contento dell'ultima sistemazione al punto da preferire il ritorno in carcere.