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Corriere della Calabria, 12 gennaio 2020


Al centro del convegno, organizzato dall'Ordine locrese con la presenza di autorevoli relatori, i temi della tutela dei diritti e delle derive giustizialiste dell'opinione pubblica. Si è svolto il Convegno dal titolo "I diritti fondamentali e la loro tutela - Il ruolo di magistrati e avvocati in tempi di crisi della Giustizia" organizzato dall'Ordine degli Avvocati di Locri.

I lavori introdotti e coordinati dall'avvocato Nicola Enzo Crimeni (vicepresidente dell'Ordine) hanno avuto ad oggetto l'attuale crisi della normazione penale disarticolata dalle premesse fondative liberali e che risponde a alla domanda di giustizialismo populista, con una compressione dei diritti fondamentali sacrificati in ragione delle richieste di vendetta sociale e di accanimento punitivo che mal si conciliano con la nostra Costituzione e con gli altri principi generali dell'ordinamento.

Ai saluti istituzionali dell'assessore comunale di Locri Anna Sofia, del presidente del Tribunale di Locri Rodolfo Palermo e del presidente dell'Ordine degli Avvocati di Locri Emma Maio, sono seguiti gli interventi dei relatori Vincenzo Ferrari (Ordinario di diritto privato dell'Unical), di Giovanni Bombardieri, procuratore della Repubblica Dda presso il Tribunale di Reggio Calabria, di Margherita Saccà, sostituto procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Cosenza e segretaria della sottosezione di Anm, e di Vincenzo Comi, vicepresidente della Camera Penale di Roma) i quali hanno delineato i vari aspetti della crisi del sistema in cui il legislatore demanda al ruolo interpretativo agli operatori del diritto, che nella diversità delle funzioni tra avvocatura e magistratura devono svolgere il compito arduo in un territorio come quello calabrese, dove spesso il cittadino ha un ruolo rinunciatario e rassegnato di partecipazione alla tutela della legalità.

Dalla discussione è emerso comunque una sinergica visione di denuncia della normazione penale non corretta nei vari settori così come di un necessario ed efficace sistema di tutela del cittadino che non deve aspettare anni per conoscere l'esito del giudizio che lo veda imputato o parte offesa.

Lo Stato deve garantire l'efficienza del processo che passa attraverso l'assunzione di giudici e operatori da destinare agli uffici giudiziari calabresi, ma soprattutto che completi e renda fruibili il nuovo edificio del Tribunale di Locri che come quello di Reggio Calabria delineano il fumoso e atavico impegno delle istituzioni per risolvere i basilari problemi del territorio, anche in raffronto al Nord dell'Italia dove si impegnano le risorse necessarie.