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di Marco Mobili e Giovanni Parente


Il Sole 24 Ore, 13 novembre 2019

 

Opposizioni e Italia Viva chiedono la soppressione delle nuove sanzioni. La stretta sulle manette agli evasori fa il pieno di emendamenti soppressivi, tra cui anche quello di Italia Viva, o correttivi. E sul tavolo c'è anche il tema della sua decorrenza, oggi fissata con l'entrata in vigore della legge di conversione del decreto fiscale.

C'è chi chiede il rinvio della decorrenza - ipotesi valutata anche dalla maggioranza - visto che le nuove sanzioni penali riscritte dal ministro della Giustizia Bonafede producono effetti diretti su reati di versamento e dichiarativi: i primi possono essere stati commessi in corso d'anno nel 2019, i secondi si perfezionano solo nel 2020 con la presentazione della dichiarazione.

Ci sono le imprese con esercizio a "cavallo" e ci sono poi i dubbi sulla fattura inesistente: quando scatta il reato? Nel momento in cui è annotata o quando è presentatala relativa dichiarazione in cui se ne fa uso?

C'è poi un'istanza ora avanzata dalla Lega, ma fino a qualche tempo fa cara anche alla sinistra, ossia quella di escludere dai reati tributari chi ha dichiarato tutto ma non è riuscito a saldare il conto con il Fisco. Ad attirare le attenzioni di tutte le forze politiche ci sono i nuovi obblighi sulle ritenute negli appalti e subappalti.

C'è chi chiede la soppressione del nuovo meccanismo proposto dal Governo o comunque di mitigarne l'impatto sulle imprese rivedendo l'ambito oggettivo e soggettivo. Altro tema su cui maggioranza e opposizione hanno trovato più di una convergenza nel proporre i correttivi al Governo è l'obbligo di compensazione dei crediti fiscali solo dopo l'indicazione in dichiarazione. Oggi intanto sarà la relatrice al Dl e presidente della Commissione Finanze della Camera, Carla Ruocco (M5S), a fare una prima scrematura delle circa 900 proposte di modifica presentate da maggioranza e opposizione.

Sotto la tagliola delle inammissibilità potrebbero cadere emendamenti già sbandierati in queste ultime ore come quello sull'Iva agevolata al 10% per l'igiene intima femminile o quelli sullo scudo penale per la ex Ilva, presentati da opposizione e Italia Viva.

Su questi ultimi, in particolare, la Ruocco è pronta ad ascoltare la commissione e a ripescare i correttivi se dovesse riscontrare la volontà di affrontare all'unanimità il tema. Per arrivare ai primi voti bisognerà attendere comunque lunedì 18 per chiudere l'esame di merito entro il 25 novembre data in cui è fissato, ad ora, l'approdo in Aula.

Sugli appalti tutte le forze politiche chiedono un intervento correttivo. Tra quelle di maggioranza è Italia Viva, con Luigi Marattin, a chiederne la soppressione e comunque un alleggerimento dell'ambito di applicazione rivedendo le soglie di esclusione dalla stretta (imprese in attività da almeno tre anni e che nei due anni precedenti abbiano versamenti registrati nel conto fiscale per un importo superiore a 2 milioni di euro).

Ci sono anche i 5 Stelle a lavorare sulle esclusioni. Con Raffaele Trano propongono di escludere dalla stretta sulle ritenute i condomini con meno di venti famiglie, artigiani, commercianti e professionisti se l'importo da versare non supera i 50mila euro.

Anche Leu, con Stefano Fassina chiede di escludere dall'obbligo di versamento delle ritenute professionisti, autonomie condomini. Più radicale la soluzione proposta delle forze di opposizione che chiedono la soppressione dell'articolo 4.

Se proprio non si può la Lega chiede l'esclusione dei condomini, Forza Italia anche quella delle piccole e medie imprese. Il Pd dal canto suo punta a conservare la ratio della norma anti evasione e il relativo gettito e come già annunciato dal relatore al Dl, Gian Mario Fragomeli, si potrebbe prevedere una comunicazione da trasmettere alle Entrate entro 30 giorni dalla stipula del contratto di appalto con tutti i dati relativi alla gara.

Sulle compensazioni i partiti di maggioranza e opposizione chiedono di escludere dalla stretta i professionisti, oppure i contribuenti che hanno investito in ricerca e sviluppo o in patent-box, nonché di elevare anche fino a 30mila euro il tetto oltre il quale i crediti d'imposta per essere compensati devono prima passare in dichiarazione.

Tutti chiedono, poi, di ridurre la sanzione da 1.000 euro sulle indebite compensazioni. Il centro destra si schiera per l'abolizione del limite del contante o in subordine di mantenere la soglia attuale di 3mila euro come chiede Sestino Giacomoni di Forza Italia. Alla richiesta della Lega di rendere applicabili gli Isa del 2020 per i controlli sull'anno d'imposta 2018 (saltando dunque il 2019) si aggiunge l'idea cara ai 5 Stelle di una dichiarazione Iva precompilata.

Oltre che su questo tema, nel pacchetto semplificazioni Giovanni Currò (M5S) spinge per un nuovo 770 trimestrale così da poter superare anche i vincoli sulle ritenute. La fiat tax incrementale e l'abolizione dello split payment saranno due cavalli di battaglia di Marco Osnato (Fdi), mentre l'abolizione della Tasi e l'addio all'Irap con la trasformazione in addizionale all'Ires o all'Irpef, nonché la riapertura della pace fiscale all'anno 2018 (cartelle, liti, accertamento e altro) sono i correttivi voluti da Alberto Gusmeroli e Massimo Bitonci (Lega).