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di Giorgio Iusti


La Notizia, 5 novembre 2019

 

Il capo politico Di Maio e il capogruppo Perilli: subito una soluzione. Per il ministro degli Esteri la lotta è contro "degli animali" che hanno ucciso e sciolto bambini nell'acido.

Sulla stessa lunghezza d'onda di Morra, per quanto riguarda una soluzione utile a evitare che i boss mafiosi finiscano per avere un'arma in più nella sentenza contro l'ergastolo ostativo, ci sono da giorni anche il ministro e capo politico pentastellato Luigi Di Maio e il capogruppo al Senato del Movimento 5 Stelle, Gianluca Perilli.

"I boss mafiosi che non collaborano con la giustizia non possono avere permessi premio e benefici - ha specificato Perilli - il M5s su questo è categorico. Stiamo già lavorando per arrivare in tempi rapidi a un nuovo testo di legge. Lo strumento fortemente voluto da Giovanni Falcone va rimodulato, ma è impossibile a nostro giudizio farne a meno perché rappresenta un o dei pilastri della legislazione antimafia".

Duro dopo la sentenza della Corte Costituzionale lo stesso Di Maio: "Rispetto la sentenza, ma il Movimento 5 stelle non è d'accordo e faremo il possibile affinché quelli che erano in carcere con regime di ergastolo ostativo ci rimangano finché non si prendono altri mafiosi". Ancora: "Si dice che quel regime violi alcuni diritti fondamentali della persona, ma quelle non sono persone, sono animali che hanno ucciso e sciolto nell'acido bambini".

Ora, dopo le rassicurazioni, come evidenziato dal presidente della commissione parlamentare antimafia, servono però i fatti. E se il Movimento 5 Stelle vuole realmente evitare che i boss irriducibili tornino facilmente in libertà e portino avanti le loro trame criminali dovranno fare in fretta a varare una nuova norma.