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di Vincenzo Musacchio


Gazzetta del Mezzogiorno, 4 novembre 2019

 

L'arresto di uno dei figli di "El Chapo Guzman" genera un violentissimo conflitto a fuoco tra le truppe dei trafficanti, la polizia e i militari a Culiacan, una delle roccaforti dell'ex re della droga detenuto attualmente negli Stati Uniti. Tutte le attività a Sinaloa sono state sospese con uffici pubblici chiusi e scuole evacuate.

Un esercito di mercenari con centinaia di uomini pesantemente armati sono arrivati da ogni angolo dello Stato, pagati per liberare il figlio del Chapo. Ovidio Guzman è considerato l'erede al trono del Cartello di Sinaloa dopo l'uscita di scena del padre. Il conflitto a fuoco è durato per ore e i sicari giravano per la città sparando contro la popolazione che cercava riparo dall'enorme potenza di fuoco dei mercenari. Ovidio Guzman è stato rilasciato. Lo Stato non ha la forza per reagire.

Che cosa potrebbe succedere se, nonostante il loro non pentimento e la loro non collaborazione, dal carcere a vita uscissero: Raffaele Cutolo, fondatore e capo della Nuova camorra organizzata, condannato a quattro ergastoli da scontare dal 1995 in regime di 41bis. Leoluca Bagarella legato a Cosa Nostra, affiliato al clan dei Corleonesi di Riina, killer spietato, "don Luchino" è stato autore di svariati omicidi e responsabile di alcuni tra i più gravi fatti di sangue, tra cui la Strage di Capaci e il sequestro del piccolo Giuseppe Di Matteo, è all'ergastolo in regime di carcere duro (41bis).

Nitto Santapaola è considerato tra i più potenti e sanguinari boss mafiosi di Cosa Nostra. Francesco Schiavone il boss più importante del clan dei Casalesi, condannato definitivamente alla pena dell'ergastolo. Francesco Bidognetti, braccio destro di Schiavone e killer spietato autore di numerose esecuzioni. Giovanni Strangio, 'ndranghetista, è tra gli ideatori e gli autori della strage di Duisburg. Giuseppe Rogoli boss di alto rango della 'ndrangheta, affiliato ai Bellocco, è considerato uno dei fondatori della Sacra corona unita pugliese.

Questi sono solo alcuni dei nomi tra i più pericolosi criminali nel panorama europeo, non solo italiano, che potrebbero uscire dal carcere. Ma davvero pensiamo che per queste persone che non hanno mai collaborato e rinnegato la loro vita e le loro condotte criminali possa esserci rieducazione e risocializzazione? Non si sceglie di diventare mafioso, si nasce.

Lo è tuo padre, lo è stato probabilmente anche tuo nonno. Perché capo mafia si cresce e si viene formati per diventare un perfetto generale di un'armata criminale. Questo ruolo è assoluto e non abdicatile. Esistono solo due vie di fuga: la morte o la collaborazione con la giustizia. Per questi ferocissimi boss mafiosi si dovrebbe dimostrare che dopo una lunga carcerazione non sono più pericolosi e che possono beneficiare di permessi e magari arresti domiciliari.

Questo dovrebbe valutarlo e deciderlo un giudice. Io sono convinto che qualsiasi boss di quelli appena citati se uscisse dal regime carcerario duro tornerebbe l'istante dopo a esercitare il suo vecchio potere e a riorganizzare il suo vecchio clan.