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di Zita Dazzi

 

La Repubblica, 6 giugno 2019

 

È stato per dieci anni giudice di sorveglianza a San Vittore negli anni di piombo, negli anni delle rivolte. Ha lavorato anche al tribunale dei minori di Milano, ha seguito processi di appello di Tangentopoli, ma il suo nome è legato soprattutto alla nascita della legge Gozzini, che ha cambiato faccia all'ordinamento penitenziario e alla esecuzione delle misure limitative della libertà.

Da ieri Francesco Maisto è il nuovo Garante dei diritti delle persone private della libertà personale del Comune. Lo ha nominato il sindaco Giuseppe Sala al termine di un percorso di selezione pubblica dedicato a profili di primo piano e di chiara fama nel campo delle scienze giuridiche, dei diritti umani ovvero nelle attività sociali. E Maisto a Milano è sicuramente un uomo di legge che gode di grande fama e stima collettiva.

Il Garante dal 2012, oltre a sensibilizzazione pubblica sul tema dei diritti umani di chi sta in galera - quasi 3.600 persone fra gli istituti di Opera, Bollate e San Vittore - ha il delicato compito di segnalare il mancato rispetto delle garanzie anche costituzionali a tutela di chi ha commesso reati e sta scontando una pena, o è in attesa di giudizio.

Ieri Palazzo Marino, c'è stato il convegno "Vagli a spiegare che è primavera", per presentare le attività svolte dalla Garante uscente, Alessandra Naldi. Sono stati distribuiti i numeri che parlano del sovraffollamento. A marzo di quest'anno San Vittore aveva 1.035 detenuti, il 30 per cento in più del previsto; Opera 1.302, cioè quasi il 42 per cento in più; Bollate, con i suoi 1.260 ospiti appena lo 0,6 per cento in più.

In totale a Milano risulta un 21 per cento di persone "ristrette" in più rispetto alla capienza prevista degli istituti di pena. Un dato che preoccupa, anche se rispetto al passato comunque si sono fatti dei progressi visto che nel 2013 a Milano la popolazione detenuta era di 4.200 persone e San Vittore era stabilmente affollato da almeno 1.600 carcerati, con celle da uno o due posti allestite invece con due letti a castello a tre piani.