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di Daniele Camilli

 

tusciaweb.eu, 28 maggio 2019

 

In scena all'istituto penitenziario uno dei capolavori dell'antichità grazie agli attori della compagnia "Disorganizzata" di Francesco Cerra. "I doni, credi a me, conquistano uomini e dei". Ovidio, le Metamorfosi. Opera messa in scena qualche giorno fa, davanti ai detenuti, dalla compagnia teatrale "Disorganizzata". Entrata però nella casa circondariale Mammagialla. Il carcere di Viterbo. Uno spettacolo frutto di un anno di laboratorio integrato. Regia, Francesco Cerra. Una compagnia fatta di professionisti, educatori, disabili e volontari del servizio disabile adulto della Asl, l'Uosdda.

Da ottobre a giugno, ogni anno, si incontrano al centro diurno comunale di piazza San Carluccio. Poi la pausa estiva. A maggio lo spettacolo. Dopo un anno di lavoro. Quest'anno al carcere di Viterbo, al centro, nei mesi scorsi di diverse polemiche sulle condizioni di vita denunciate da alcuni detenuti attraverso lettere spedite all'associazione Antigone e poi alla stampa. Al centro, infine, di una manifestazione organizzata da gruppi anarchici che lo scorso fine settimana sono andati sotto le mura dell'istituto penitenziario a portare la loro solidarietà ai carcerati. Come succedeva quarant'anni fa. In tutt'altri clima e temperie.

"Il progetto - racconta il regista Cerra - nasce grazie a una consolidata rete territoriale costituita dalla Asl di Viterbo, le politiche sociali del comune, le cooperative sociali Gli anni in tasca e Universale 2000 (Consorzio Il Mosaico), La Compagnia Tetraedro e l'associazione Eta Beta". Metamorfosi, storie di uomini, piante dei e animali. Mutano forma e natura. Affreschi senza tempo uniti dal tema portante della trasformazione. Ovidio, "gentile maestro in fatto di amore", come lo definì il drammaturgo e commediografo francese Louis-Benoît Picard.

Nello spettacolo portato in carcere dalla compagnia "disorganizzata" tutti gli episodi sono trattati come origine delle cinque grandi forze motrici del mondo antico. Amore, ira, invidia, paura e aletheia, la ricerca che svela. In trasformazione continua. La metamorfosi dove sia le azioni degli uomini che degli dei sono spinte da motori invisibili. "Corpi dissolti dalle fiamme del rogo - come li definisce Cerra - o dai guasti del tempo. Anime che si insediano in un nuovo corpo e così continuano a vivere. Tutto si evolve, senza che nulla si distrugga". Il teatro disorganizzato delle metamorfosi.