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www.polpen.it, 9 dicembre 2010

 

A poco più di un anno dall’intervista al Capo del Dap Franco Ionta, Polpen è tornata al Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria per fare il punto sulla situazione attuale del Corpo. Un’ora di colloquio per analizzare quanto è stato fatto e chiarire alcuni interrogativi.


Lo scorso anno si parlava di una serie di interventi per la razionalizzazione del personale: sentinelle, spacci e l’eliminazione delle scorte e delle vigilanze che non spettavano alla Polizia Penitenziaria. A che punto è questo processo?

“In questi mesi è stato fatto tanto. Proprio in questi giorni scade il bando di gara per la gestione degli spacci di tutti gli Istituti italiani. Se questo progetto di assegnazione non dovesse andare in porto passeremo allo step 2, cioè all’assegnazione della gestione Istituto per Istituto. L’indicazione generale è quella di mettere il Personale in condizioni migliori. In questo modo potremmo recuperare 562 unità ai compiti di Istituto. Anche sui distacchi è stato fatto un grosso lavoro”.

 

Nei giorni scorsi il Governo ha emanato alcune disposizioni in favore del Corpo.

“La legge approvata la scorsa settimana è importantissima per la Polizia Penitenziaria. Andiamo verso la stabilizzazione del sistema. È stata fatta una operazione epocale con un forte recupero del turnover del personale che va in pensione e noi già abbiamo diramato un bando per la copertura di 700 posti. Accanto a questo c’è un’assunzione straordinaria che oscilla tra le 1600 e le 1800 persone. Accorciando i tempi della formazione per la Polizia Penitenziaria da un anno a sei mesi, noi contiamo di avere entro il 2011 le nuove 2.500 unità operative. Questa legge contiene anche la possibilità di far scontare l’ultimo anno di pena ai domiciliari. È una misura di civiltà e di saggezza. È una forma diversa di detenzione. La terza e importante misura presa dal Governo è quella dell’edilizia penitenziaria.
Avere 9.000 posti detentivi in più significa mettere le persone detenute in condizioni migliori in modo che la Polizia Penitenziaria possa lavorare meglio. A febbraio partiranno i bandi per la realizzazione dei nuovi padiglioni e nei prossimi mesi verranno firmati i protocolli d’intesa per la realizzazione delle nuove carceri. Dove sarà possibile verranno realizzati alloggi di servizio per la Polizia Penitenziaria. Sulle nuove assunzioni c’è una novità importante. Abbiamo previsto il blocco della prima sede di assegnazione per 5 anni. Questo evita tutta una serie di manovre per ritornare nelle sedi di origine. A questo proposito vorrei dire che stiamo mettendo in operatività il carcere di Trento che è una struttura tecnologicamente avanzata. Abbiamo mandato circa 20 agenti neo assunti del 161° corso per gestire l’informatica. Questo serve a dire che con una permanenza di 5 anni nella sede di assegnazione la struttura può essere gestita al meglio”.

 

Il 31 dicembre scadranno i poteri di Commissario Straordinario per l’emergenza carceri…

“Io credo che tutto il sistema si debba muovere per la proroga di questi poteri altrimenti si rischia di perdere tutto il lavoro fatto”.

Abbiamo parlato di assunzioni. Su questo argomento i lettori di Polpen intervengono spesso per sapere le ultime novità sul concorso a 219 posti (con 800 idonei che aspettano con il fiato sospeso).

“Già da qualche settimana sono finite le visite attitudinali. Abbiamo utilizzato una forma di riserva perché ancora non abbiamo le autorizzazioni del Ministero della Funzione Pubblica. Io credo che questa cosa possa avere tempi prevalentemente brevi”.

 

C’è un concorso per Ispettori, bandito nel 2003, che va a rilento…

“Ci sono delle priorità per una sana gestione amministrativa. In questo momento l’esigenza primaria è quella di assumere personale in altri ruoli. Le procedure che riguardano quel concorso andranno, comunque, seguite attentamente”.

 

Problema Traduzioni. In alcuni casi il Personale è stato punito perché si è rifiutato di partire senza gli anticipi economici…

“Il problema delle Traduzioni è uno dei nodi vitali del sistema. Già da alcuni mesi c’è allo studio la riorganizzazione completa. L’esigenza primaria è quella di dare maggiore dignità alla Polizia Penitenziaria. Il nuovo modello organizzativo privilegerà le Traduzioni aeree. Stiamo lavorando ad un modello operativo completamente diverso in cui noi sostituiremo la Traduzione aerea fatta con le compagnie di linea con una gestione di una flotta aerea di cui spero a breve di avere la disponibilità. Noi acquisteremo un pacchetto di ore volo e ci verranno forniti aerei completi. In questo modo contiamo di avere un forte risparmio economico ed un forte risparmio di Personale. C’è anche in cantiere uno studio per i detenuti del Lazio. Grazie ad un accordo con la Magistratura di sorveglianza vogliamo dare la facoltà ai detenuti di poter partecipare alle udienze in collegamento video. Vogliamo limitare il percorso e l’ambito delle Traduzioni. Mi auguro che situazioni come queste dell’anticipo dei soldi per la missione finiscano al più presto”.

 

Il 15 dicembre il Corpo compie 20 anni. Un periodo difficile per il Poliziotto Penitenziario, soprattutto in questi ultimi anni. Lei come Capo di questo Corpo che si sente di dire alla Polizia Penitenziaria?

“Il 15 dicembre noi cercheremo di dare particolare importanza a questo ventennale. Venti anni sembrano tanti ma sono abbastanza pochi. Stiamo ancora combattendo con le parole, nel senso che ancora l’opinione pubblica parla di guardie carcerarie, di secondini. Non è un caso che abbia fatto effettuare un sondaggio sulla credibilità della Polizia Penitenziaria. Siamo all’ultimo posto tra le Forze di Polizia. A questo punto possiamo solo migliorare e sono convinto che già il prossimo anno ci saranno risultati diversi”.

 

Il 2010 che anno è stato?

“Lo definirei un anno di transizione ma anche di costruzione. Gli effetti del lavoro si vedranno nel giro di pochi mesi”.

 

Vede un futuro migliore?

“Io credo che non bisogna temere il futuro ma bisogna averne rispetto. Ci sono in campo tante cose che vanno nella direzione della stabilizzazione del sistema”.

 

Il peggio è passato?

“Credo proprio di sì”.