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Ansa, 9 dicembre 2010

 

“È significativa dello stato di malessere della Categoria la presenza oggi in molte provincie d’Italia di rappresentanze del primo Sindacato della Polizia Penitenziaria, il Sappe, al fianco degli amici delle altre Forze di Polizia per denunciare i rischi sull’operatività e l’efficienza dei servizi di ordine pubblico legati al recente ritiro alla Camera dell’emendamento al decreto sicurezza sulla specificità delle forze di polizia e dei vigili del fuoco, il taglio di circa 2 miliardi e mezzo di euro in tre anni, la manovra finanziaria che, dal prossimo 31 dicembre, fissa un tetto massimo allo straordinario e alle indennità operative. Ci auguriamo che questa mobilitazione, che culminerà nel sit-in di protesta di lunedì 13 dicembre a Montecitorio, sensibilizzi l’opinione pubblica sul comportamento irresponsabile avuto dal Governo che ha sino ad ora disatteso ogni impegno assunto in campagna elettorale e nei documenti programmativi sui versanti della sicurezza e delle connesse politiche per il personale.”
È quanto dichiara Donato Capece, segretario generale del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria Sappe, commentando i volantinaggi odierni dei Sindacati delle Forze di Polizia.
Capece sottolinea anche la particolare e difficile situazione penitenziaria: “Abbiamo troppi detenuti costretti a vivere in spazi ridottissimi, dove crescono le tensioni anche in relazione all’approssimarsi delle Feste natalizie. E la legge appena approvata, quella sulla detenzione domiciliare per pene detentive non superiori ad un anno, che pure ha avuto il nostro plauso, avrà un impatto minimale sulle criticità del sistema, con poche migliaia di detenuti che usciranno dalle carceri, sicuramente meno degli 8mila previsti.
Vi sono, insomma, tutte le condizioni per sostenere che nella carceri italiane a pochi giorni dalle festività natalizie non vi sarà proprio nulla da festeggiare. Oggi abbiamo 176 carceri italiane su 206 che superano la capienza regolamentare e ben 116 istituti penitenziari italiani che superano addirittura quella tollerabile. Il totale delle persone detenute è di 69.225, oltre 22.500 in più, tra uomini e donne di quelle previste dai posti disponibili. Tutto ciò viene ormai comunemente riassunto con la parola “sovraffollamento” ed è un termine talmente inflazionato che questi numeri non fanno più notizia.
Per noi del Sappe invece, il Sindacato più rappresentativo della Polizia Penitenziaria, si tratta di condizioni di lavoro e di vita impossibili da sostenere: nonostante ciò i nostri valorosi Agenti lavorano ogni giorno, nel silenzio e tra mille difficoltà ma con professionalità, umanità, competenza e passione nel dramma delle sezioni detentive delle carceri italiane, sventando anche i numerosi tentativi di suicidio di detenuti. Ma per quanto tempo ancora dovranno farlo prima che la politica decida seriamente di intervenire?”.