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Secolo XIX, 9 dicembre 2010

 

“Le Carceri di Imperia scoppiano di detenuti e il personale è ridotto all’osso - cosa fanno le Istituzioni?”. È quanto si chiedono Pasquale Modesti e Francesco Cutrera, rispettivamente Delegato Sindacale Aziendae e segretario Generale della Funzione Pubbluca della Cgil.
“Non fa più notizia, oramai - continua il comunicato dei due esponenti sindacali -, il fatto che i due poli penitenziari imperiesi sono al collasso, in particolare quello di Imperia che con i suoi circa 120 detenuti e la sua struttura non proprio al massimo della sicurezza, potrebbe attestarsi come fanalino di coda di tutte le carceri del nord Italia. Non sono nemmeno servite le varie ispezioni del Dipartimento Centrale di Polizia Penitenziaria a smuovere il Provveditore Regionale per far si che una situazione così grave potesse alleggerirsi almeno un po’.
Il risultato di tutto ciò è che i Poliziotti delle carceri imperiesi hanno svolto, ieri 7 dicembre, un presidio di protesta per evidenziare la grave situazione in cui operano i poco più di 50 agenti ivi impiegati; hanno manifestato a gran voce per sottolineare che il Provveditore Regionale non ha nemmeno preso in considerazione la possibilità di assumere almeno parte di quei più di 20 posti vacanti utilizzando, come è noto, la strada delle assunzioni previste per il 2011 dal “Decreto Alfano”. E non ha nemmeno preso in considerazione di far rientrare dai distacchi e dai comandi circa 10 agenti di polizia penitenziaria sparsi per l’Italia che potrebbero, almeno in parte, alleviare le carenze denunciate dai Sindacati di Polizia Penitenziaria.
La FP Cgil lo aveva denunciato, non più tardi di un anno fa, quando le Istituzioni asserivano che le celle stavano “scoppiando” e che il personale era ridotto al lumicino, sino a raggiungere carenze del 30/40% nel Carcere di Imperia, ma nulla si stava facendo per rimediare. Tutti se ne accorgevano, stranamente, tardi; in un momento, tra l’altro, in cui il reato di clandestinità stava prendendo corpo e quasi sicuramente i fermi e gli arresti conseguenti, avrebbero creato ulteriori problemi di sicurezza e stress a tutto il personale di Polizia Penitenziaria il quale, con grandissime difficoltà cercava, e cerca tuttora, di ‘tappare il bucò che lo Stato ha generato, in modo vergognoso, da tempo.
A distanza di un anno quello che purtroppo il nostro Sindacato denunciò, si è avverato! E malgrado le nostre contestazioni e quelle di tutti i Sindacati di polizia penitenziaria, alle istanze superiori, nulla si è mosso anzi! Il risultato è che, invece di adeguare l’organico le Direzioni delle carceri hanno favorito le mobilità verso altre strutture causando la situazione che ha ingenerato, ora, la protesta dei lavoratori. Per non parlare, poi della gestione poco attenta di ferie e riposi, soprattutto in quest’ultimo periodo e, soprattutto, dell’adozione necessaria di turni massacranti di 8/10 ore che non permettono, a lungo andare, il recupero psico-fisico degli Agenti e li mettono nella condizione di abbassare il livello di attenzione dei controlli con conseguenze che, purtroppo si sono lette sulla stampa locale - ci si riferisce alle recenti evasioni ed a suicidi in cella. La Fp-Cgil si augura che, finalmente il competente Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria romana possa intervenire sul Provveditorato regionale per far si che i rappresentanti dei lavoratori siano ascoltati e le loro proposte prese in considerazione, per il bene della collettività di Imperia”.