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Ansa, 9 dicembre 2010

 

Per quasi tutto il 2010 il carcere di Taranto non avrebbe pagato le fatture per la fornitura idrica all’Acquedotto pugliese: per questo potrebbe subire il taglio dell’erogazione del servizio. Lo denuncia in una nota il vice segretario nazionale dell’Organizzazione sindacale autonoma di polizia penitenziaria (Osapp), Domenico Mastrulli.
“Il verificarsi del preannunciato grave evento - afferma Mastrulli - provocherebbe sicuramente un gravissimo disagio all’intera struttura sia per la utenza detenuta, che a Taranto supera abbondantemente le 650 unità, sia per la polizia penitenziaria che, benché sott’organico di 60 unità, vanterebbe un numero pari a 300 poliziotti già costretti a soggiornare in una caserma pericolante e pericolosa per le infiltrazioni di acqua piovana”.
L’Osapp chiede che siano stanziati ‘nel più breve tempo possibile i fondi necessari per intervenire e sanare il problema dell’acqua e di “prendere seriamente in considerazione la proposta del prefetto di Taranto” che ha invitato Aqp a soprassedere alla paventata interruzione idrica, sollecitando il Provveditorato regionale della Puglia ad assumere urgenti iniziative al riguardo”.