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Redattore Sociale, 22 settembre 2010

Il consiglio comunale ha finalmente approvato la delibera. L’assessore Giuliari: “L’istituzione di questa figura mette in luce la nostra volontà di aprire lo sguardo anche su un luogo della nostra città troppo spesso dimenticato”.
É trascorso quasi un anno dall’annuncio dell’imminente attivazione del garante dei diritti dei detenuti a Vicenza. Undici mesi dopo, il consiglio comunale ha finalmente approvato la delibera. “L’istituzione, anche nella nostra città, di questa figura mette in luce la nostra volontà di aprire lo sguardo anche su un luogo della nostra città troppo spesso dimenticato - commenta l’assessore alla famiglia e alla pace, Giovanni Giuliari. Il carcere è una realtà di cui un comune deve aver cura perché luogo di cittadini, di persone portatrici di diritti fondamentali la cui dignità non deve mai essere calpestata”.
L’iter, ora che la figura è stata istituita, prevede che il presidente del consiglio proceda con un avviso pubblico per la presentazione delle candidature, riservato “a persone di indiscussa fama nel campo delle scienze giuridiche e sociali, dei diritti umani, delle attività sociali nelle carceri, nei centri di servizio sociale e nei servizi sociali degli enti che si occupano del reinserimento sociale e lavorativo dei detenuti”.
Non è stato un percorso facile quello che ha portato al risultato odierno: già cinque mesi fa era sceso in campo lo stesso sindaco vicentino Achille Variati, che aveva chiesto di accelerare l’iter dopo aver ricevuto la lettera dai detenuti della casa circondariale di via Della Scola. “La situazione che mi è stata descritta nella missiva e in cui si trovano a vivere i detenuti è davvero preoccupante - ricordava allora. È importante che venga sbloccata velocemente la situazione in cui si è incagliato il regolamento”.
La giunta comunale aveva redatto lo scorso novembre una bozza da sottoporre al consiglio comunale, che però si era arenata in commissione consiliare. Qui, infatti, erano state chieste alcune modifiche, in particolare legate al potere di nomina: essendo un istituto di garanzia la nomina, secondo i consiglieri, doveva essere competenza dal consiglio comunale e non del sindaco, così come prevede, infatti, il regolamento adottato.
La situazione nella casa circondariale oggi come un anno fa non è rosea, con punte di sovraffollamento che toccano il 100%. “Una società si giudica anche dallo stato delle proprie carceri - è il commento del sindaco - e ogni società democratica e avanzata deve assicurare ai propri cittadini detenuti un trattamento civile e dignitoso”.