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Il Fatto Quotidiano, 22 settembre 2010

Una di queste a Bovino, in provincia di Foggia. Un carcere che avrebbe dovuto ospitare 120 detenuti. “Un assurdo, una vergogna”, dice Vincenzo Nunno, assessore al comune di Bovino, che da anni si batte per cercare di sbloccare la situazione.
“Abbiamo chiesto ripetutamente al ministero di sapere che cosa intendevano fare di questa struttura - continua l’assessore - ma fanno fatica a risponderci e poi ci dicono cose spesso contradditorie. In pratica ancora non si sa se questo patrimonio abbia una qualche destinazione”. Una paralisi sconcertante a cui però Nunno non si rassegna. “Le carceri di Foggia scoppiano - dice - e noi abbiamo questo penitenziario che a poco a poco cade a pezzi. Non credo che valga la pena di recuperarlo come carcere: è stato costruito senza le minime garanzie di sicurezza, con le porte in cartone, e senza le sbarre protettive necessarie. Meglio pensare a un diverso utilizzo: abbiamo già fatto delle proposte, ma non ci danno retta. E Bovino non è l’unico comune pugliese che si trova in queste condizioni”.