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Dire, 8 luglio 2010

È morto per un intossicazione da sostanze psicotrope il 32enne tossicodipendente deceduto al carcere della Dozza all’alba di lunedì. È quanto emerge dall’autopsia, eseguita l’altro ieri dal medico legale Eva Montanari su ordine della Procura. Ora, però, solo l’esito degli esami tossicologici (per cui richiede tempo), potrà dire se l’intossicazione sia dovuta a sostanza stupefacente o a psicofarmaci, oppure a un mix di entrambi. Il contesto è in ogni caso tutto da chiarire e a questo stanno lavorando gli inquirenti. Il pm Luca Tampieri, che si occupa della vicenda, ha aperto un fascicolo, contro ignoti, con le ipotesi di omicidio colposo e morte in conseguenza di altro reato (un’ipotesi accusatoria a cui si ricorre, spesso, nel caso delle morti per overdose, nei confronti di chi ha fornito la dose letale).
Se gli esami tossicologici rivelassero che a uccidere il 32enne è stata droga, gli inquirenti si concentreranno per chiarire come tale sostanza sia arrivata all’interno del carcere e da chi l’abbia avuta il detenuto. Se l’intossicazione è stata invece causata da psicofarmaci, andrà fatta una serie di approfondimenti, a partire dal tipo di terapia che il 32enne, essendo tossicodipendente, stava seguendo. Era infatti seguito a livello medico ed era in cura con una terapia farmacologica.
I medici e gli operatori saranno sentiti. Intanto, sono già stati ascoltati i due compagni di cella del 32enne, che hanno detto di non essersi accorti di nulla fino al mattino. Il giovane è stato trovato morto nel suo letto. Tossicodipendente e in carcere dal settembre 2009 per scontare una condanna definitiva, per R.M. questa non era la prima volta che si trovava dietro le sbarre: aveva infatti alle spalle diversi precedenti, per droga e non solo, e alla fine del 2007 era stato arrestato anche per rapina.