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Asca, 25 giugno 2010

“Ad Avellino tra qualche settimana sarà disponibile un nuovo padiglione di circa 200 posti ma è mistero sul personale che dovrà attivarlo”. È la nuova denuncia di Sarno della Uil Penitenziari, che aggiunge: “Si costruiscono nuove carceri, ma non si assume il personale per gestirle. Ciò connota di improvvisazione e superficialità l’azione dei responsabili politici ed amministrativi”. Per il segretario generale “a meno che non si vogliano costruire cattedrali nel deserto è bene che si proceda a nuove assunzioni. D’altro canto - ricorda - in Finanziaria erano previste 1.700 per il recupero del turn-over e il Ministro Alfano ha ripetutamente annunciato assunzioni straordinarie per altre 2.000 unità. L’orizzonte, purtroppo, continua ad essere una linea retta. Nessuna unità, infatti, si profila nell’immediato, al netto dei proclami e degli annunci. E per gestire i nuovi edifici e i nuovi padiglioni, con circa 10mila nuovi posti detentivi, occorreranno non meno di 5.000 unità, senza tener conto delle centinaia di unità che nel frattempo si saranno pensionate”.
Cautamente positivo, invece, il giudizio sull’individuazione territoriale delle aree dove sorgeranno le nuove carceri e i nuovi padiglioni. “Avevamo auspicato che tra gli obiettivi del piano carceri ci fosse anche quello di abbattere l’eccessiva movimentazione di detenuti. A scorrere l’elenco delle aree individuate qualcosa, in tal senso, si muove. Il Triveneto, la Puglia, la Sicilia, l’Emilia e il Piemonte - conclude il Segretario Generale della Uil Pa Penitenziari - godranno in maggior misura di questo piano straordinario di edilizia penitenziaria. Qualcosa (molto) di più si sarebbe dovuto fare per la Campania e la Lombardia che sono le due macro aree “produttrici di detenzione”. Un solo padiglione a Milano ed un penitenziario di soli 450 posti nel napoletano (Nola) non risolvono granché rispetto ai reali bisogni”.