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Adnkronos, 25 giugno 2010

È stato condannato ad altri 30 anni il detenuto cannibale Nicolas Cocaign, al termine del processo in Assise di Seine-Maritime, in Francia, per aver ucciso il suo compagno di cella Thierry Baudry nel carcere di Rouen, nel gennaio del 2007, e di averne mangiato un pezzetto di polmone. La difesa, chiedendone il ricovero psichiatrico, aveva puntato sull’incapacità di intendere e volere dell’uomo che ha ammesso di aver aperto il torace della sua vittima con una lama di rasoio per prendere quello che riteneva fosse il cuore, ma in realtà era il polmone.
“Ha ucciso perché folle, completamente folle”, ha detto l’avvocato difensore di Cocaign, Fabien Picchiottino, rivolgendosi alla madre della vittima che era presente in aula e che, nella stessa prigione di Rouen, ha perso un altro figlio, morto suicida nel 1998.
Ma Elisabeth Pelsez, la pubblica accusa che aveva chiesto l’ergastolo, ha ribattuto: “Un uomo che sprofonda nell’orrore non è necessariamente ammalato”.