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di Massimo Nava


Corriere della Sera, 10 febbraio 2022

 

Putin non ha (ancora) varcato la linea rossa, ma il "format" è lo stesso che portò alla disastrosa guerra nelle ex Jugoslavia. Si spera ancora che non sia irrimediabile, ma la crisi in Ucraina - pur con specifiche differenze - riproduce il meccanismo infernale che innescò la guerra in Bosnia e le logiche che alimentano conflitti a ogni latitudine. È uno scontro fra ragioni opposte: integrità nazionale e diritti delle minoranze che vivono nello stesso Paese. Ragioni opposte, eppure legittime, fino a quando propaganda e interessi in gioco non le stravolgono con i germi del nazionalismo da un lato e delle ambizioni separatiste dall'altro. Così, il senso di appartenenza diventa odio identitario. Così fu lacerata la Bosnia. Il croato Tudjman e il serbo Milosevic esercitarono una cinica influenza sulle minoranze dell'Erzegovina e della Bosnia che presero le armi contro la presunta egemonia della maggioranza musulmana, fino alla guerra totale. L'argomento più abusato fu, appunto, la difesa delle minoranze linguistiche e religiose.

Dovunque vivono i serbi, è terra serba, si sentiva dire. Dopo la Bosnia, fu la volta del Kosovo, che rivendicò il diritto al separatismo dalla Serbia. E il Kosovo fu il pretesto per legittimare l'annessione della Crimea: dove vivono i russi, è terra russa... Putin non ha ancora passato la linea rossa, ma le motivazioni dell'offensiva militare ai confini dell'Ucraina sono le stesse. La storia non aiuta. La cultura nemmeno, se solo si ricorda che la letteratura russa ha radici anche in Ucraina, come il Kosovo è la culla della storia nazionale serba. Tolstoj, che di guerra se ne intendeva, disse che stabilire quale delle parti in conflitto si comporti peggio non significa che le responsabilità stiano da una parte sola. Quando mi dicono che dello scoppio di una qualche guerra è colpevole in maniera esclusiva una delle due parti, non posso mai trovarmi d'accordo. Si può ammettere che una delle parti agisca con maggiore cattiveria, ma stabilire quale delle due si comporta peggio non aiuta a chiarire neanche la più immediata delle cause per cui si verifica un fenomeno così terribile, crudele e disumano qual è la guerra.