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di Giuseppe Legato

 

La Stampa, 23 novembre 2021

 

Petralia: il carcere Lorusso e Cutugno sotto osservazione speciale, insieme a Sollicciano. La struttura era già stata ispezionata nel 2019 dopo le denunce per abusi degli agenti. La premessa è una notizia: il reparto psichiatrico del carcere di Torino Lorusso e Cutugno, soprannominato "Sestante" al centro di denunce, inchieste giudiziarie, visite qualificate e ispezioni dall'esito tremebondo, sarà ricostruito da cima a fondo.

Con un cantiere che durerà mesi e con gli attuali 16 detenuti che verranno alloggiati altrove - molto probabilmente all'interno di Rems (residenze sanitarie assistite) - fino al termine dell'opera di riqualificazione. Lo ha annunciato a La Stampa il capo del Dap Bernardo Petralia all'indomani dell'approfondimento giornalistico che ne sollevava le condizioni inumane e degradanti: "Oggi (ieri, ndr) è stato sottoscritto il contratto con la ditta aggiudicataria dell'appalto", dice il capo dell'amministrazione penitenziaria.

"È un'opera su cui abbiamo lavorato fin dall'inizio del nostro insediamento e che oggi realizziamo conoscendo benissimo la situazione in cui versa la sezione del penitenziario in questione". Petralia non va per il sottile: "Al momento, il carcere di Torino e quello di Firenze (Sollicciano, ndr) sono i primi due osservati speciali e particolarissimi del Dap".

Prova ne è che "entro dicembre o io personalmente o il mio vice e il direttore generale del dipartimento faremo un'ispezione a Torino". L'attenzione verso il Lorusso e Cutugno del capo del Dap è provata dal fatto che qui, nel carcere al centro di complesse e inquietanti (negli esiti supposti dall'accusa) inchieste giudiziarie, fece la prima visita dopo la nomina del 2019. Era il tempo in cui divenne pubblica l'inchiesta su una serie di presunte torture a carico dei detenuti che a breve arriverà in aula. Botte, umiliazioni, pestaggi che hanno portato la magistratura a chiedere il rinvio a giudizio di più di 20 tra agenti e ispettori.

Tra questi - per favoreggiamento - figurano indagati l'ex direttore dell'istituto Domenico Minervini e l'allora comandante della penitenziaria della struttura Giovanni Battista Alberotanza. Petralia li sospese immediatamente, nominando una reggente (Rosalia Marino) che adesso ha i giorni contati. Già perché nella "particolarissima osservazione" che il Dap riserva al carcere di Torino è maturata nei giorni scorsi la chiusura dell'istruttoria del bando per il nuovo responsabile del penitenziario: "A ore il nome sarà ufficiale" assicura Petralia. Che ha anche chiesto alla provveditrice regionale Rita Russo di avocare a sé "tutte le dinamiche e le scelte in materia sanitaria sulle carceri piemontesi chiaramente in un'ottica torinocentrica".

Che cosa non funziona? "La gestione amministrativa di questo settore non è stata soddisfacente. Soprattutto nelle interlocuzioni con le Asl e la sanità penitenziaria. Accentrando si lavorerà meglio" assicura Petralia. Sulle condizioni "inumane e degradanti" del Sestante è tornato ieri il garante nazionale dei detenuti, Mauro Palma. Un attacco frontale "all'inerzia finora riscontrata nonostante i numerosi solleciti rispetto al tema della dignità di chi ha bisogno di cura".

Anche perché l'ultima visita al Sestante di Torino "datata giugno aveva confermato le condizioni immutate in una considerevole parte del Reparto". Ieri anche il Parlamento è intervenuto sulle vergognose condizioni in cui i detenuti psichiatrici sono ristretti. Con due interrogazioni, una del deputato del gruppo Liberi e uguali, Federico Fornaro e un'altra della senatrice Anna Rossomando, responsabile Giustizia del Pd. Chiedono alla ministra Cartabia "se non ritenga necessario e urgente, accertare la situazione esistente nella sezione e quali conseguenti provvedimenti intenda assumere in merito".