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Il Centro, 20 novembre 2021


Ha deciso di farla finita il giorno del suo compleanno. Si è tolto la vita, nella casa lavoro di Vasto, un 33enne di Montesilvano che all'inizio del mese era stato arrestato dai carabinieri per il furto in un negozio di frutta e verdura che si trova all'incrocio tra viale De Gasperi e via Rieti, a Pescara. Inizialmente era finito agli arresti domiciliari ma poi per lui si sono aperte le porte del carcere, a Vasto, dove era solo in cella, perché in quarantena, racconta l'avvocato Maurizio Russi che lo conosceva da anni e sa bene come la vita del 33enne fosse segnata dalla tossicodipendenza. "Lui e la madre, originari della Romania", racconta, "sono arrivati qui dalla Puglia nel 2014. Per procurarsi la droga commetteva furti ed è finito in carcere parecchie volte. Fino a quando, l'anno scorso, è entrato in comunità e ci è rimasto sette mesi. Era arrivato quasi alla fine del percorso, si era ripreso. Ma poi è stato espulso dalla struttura perché si è scoperto che aveva fatto uso di sostanze. È finito di nuovo nel giro della droga, e non l'ho più visto fino all'arresto per il furto nel negozio di frutta".

Per fatti legati a quell'episodio era stato portato al carcere di Vasto. "Puntavamo a farlo tornare in comunità. Era un bravo ragazzo, recuperabile, non violento. Avevo già preso appuntamento al Sert per il nuovo ingresso in comunità e, per questo, chiesto la concessione dei domiciliari. Ma non sono arrivati in tempo. Rimasto solo a causa della quarantena, l'ha fatta finita, in cella. Non è possibile che si muoia così", conclude Russi.