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di Rinaldo Frignani


Corriere della Sera, 2 giugno 2021

 

Fernando Koralagamage, 49 anni, è stato trovato morto martedì mattina: si sarebbe impiccato. Aperta un'inchiesta. Sabato scorso aveva colpito la donna in via Leonardo Greppi con una decina di coltellate: lei lo aveva lasciato da una settimana.

È rimasto per quasi due giorni in camera di sicurezza negli uffici del commissariato San Paolo. In stato di arresto per omicidio volontario, già interrogato dal pm. Poi lunedì sera è stato trasferito nel carcere di Frosinone, dopo un'attesa di 48 ore per trovargli un posto in un istituto penitenziario del Centro Italia, tutti occupati a causa delle rigide disposizioni anti-contagio. Ieri mattina infine Fernando Basath Chandana Koralagamage, il badante cingalese di 49 anni che sabato pomeriggio in via Leonardo Greppi, al Portuense, ha ucciso l'ex compagna che lo aveva lasciato da una settimana, è stato trovato senza vita nella sua cella.

Secondo una prima ricostruzione dei fatti, si sarebbe ucciso impiccandosi con un lenzuolo arrotolato usato come una corda. La conclusione tragica di una vicenda sanguinosa che aveva già lasciato senza fiato chi conosceva la vittima del femminicidio, Perera Priyadarshanie Donashantini Liyanage Badda, 41 anni, trafitta da una decina di coltellate alle due del pomeriggio mentre tornava dalla famiglia dove lavorava dopo aver fatto la spesa al Carrefour di zona. La procura di Frosinone ha aperto un'inchiesta sul suicidio dell'ex compagno della donna, ed è in attesa dei risultati dell'autopsia in programma nei prossimi giorni. Non sono ancora chiare le modalità con cui il cingalese sia riuscito a togliersi la vita.

Dopo essere stato immobilizzato e disarmato da un carabiniere fuori servizio - Gianluca Coppa - che aveva udito le grida della vittima mentre passeggiava con la moglie, il 49enne era stato preso in consegna dagli agenti delle volanti e anche da quelli del commissariato San Paolo ai quali aveva detto, in un assurdo tentativo di giustificare quello che aveva appena fatto, di amare l'ex compagna, alla quale aveva chiesto più volte nei giorni precedenti di tornare insieme con lui. Perera se n'era andata dalla loro casa al Trullo da una settimana e si era trasferita da alcuni amici.

Di lui non voleva più saperne e glielo aveva detto anche sabato pomeriggio quando il 49enne l'aveva raggiunta in via Greppi su un monopattino elettrico, stringendo in pugno un coltello da cucina con la lama seghettata. Dapprima l'aggressore avrebbe implorato la 41enne di tornare sui suoi passi, ma poi le è saltato addosso colpendola più volte, soprattutto all'addome e al torace. Perera non è morta subito.

Ha resistito fino all'arrivo dei soccorsi ma poi è deceduta all'ospedale San Camillo dove era tutto pronto in sala operatoria per salvarle la vita. Lui e Fernando stavano insieme da anni, non avevano figli. Il loro permesso di soggiorno era stato rinnovato nel 2019. Per Perera tuttavia la loro storia era arrivata al capolinea, anche se il compagno non l'ha accettato. L'ha uccisa senza pietà, e poi si è tolto la vita in carcere.