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Corriere del Mezzogiorno, 21 maggio 2021


I legali: "Omicidio colposo". È morto nell'ospedale di Catanzaro, città nella quale era detenuto per favoreggiamento. Ma per gli avvocati i giudici avrebbero impiegato troppo tempo per disporre i domiciliari: il suo stato di salute era precario e nel carcere è scoppiato un focolaio.

L'ex sindaco di Castelvetrano, nel Trapanese, Antonino Vaccarino, 76 anni, è morto per arresto cardiaco nel reparto Covid dell'ospedale di Catanzaro, dove era stato trasferito dal carcere per l'aggravarsi delle sue condizioni di salute dopo aver contratto il virus. Qualche settimana fa la Corte d'Appello di Palermo, su richiesta degli avvocati difensori, aveva disposto gli arresti domiciliari. Ma l'uomo, viste le precarie condizioni di salute e il Covid, non ha potuto raggiungere casa a Castelvetrano. E ora i suoi legali accusano i ritardi e sporgono denuncia per omicidio colposo.

In cella per favoreggiamento - In carcere Vaccarino, politico dei misteri coinvolto in affari di mafia, massoneria, spionaggio, era finito nuovamente nell'aprile 2019: in primo grado venne condannato a sei anni perché avrebbe ricevuto da un colonnello dei carabinieri in servizio alla Dia di Caltanissetta uno stralcio di una intercettazione che avrebbe poi girato a Vincenzo Santangelo, titolare di un'agenzia funebre, con una vecchia condanna per mafia.

Antonio Vaccarino collaborò anche coi Servizi segreti, intrattenendo col boss mafioso latitante Matteo Messina Denaro un rapporto epistolare tramite nomi in codice: lui si definiva "Svetonio", Messina Denaro "Alessio". L'obiettivo sarebbe stato quello di far catturare il capomafia, ma l'operazione non andò a buon fine. L'ex sindaco era in attesa anche di un processo di revisione per una vecchia condanna per traffico di droga e del processo d'Appello per la condanna del 2019.

I legali: è stato omicidio colposo - Ma ora i difensori dell'ex sindaco Vaccarino, i legali Baldassare Lauria e Giovanna Angelo, hanno presentato una denuncia per omicidio colposo. Secondo l'avvocato Lauria "la Corte d'Appello di Palermo era a conoscenza del precario stato di salute di Vaccarino, ma la decisione di scarcerarlo è arrivata troppo tardi, quando già il nostro assistito aveva contratto il Covid".

Qualche mese fa, sono stati gli stessi avvocati a informare la Corte d'Appello che dentro il carcere di Catanzaro c'era un focolaio Covid, "ma quella nostra istanza di far uscire dal penitenziario Vaccarino fu respinta", dice l'avvocato Lauria. Dopo 8 giorni l'ex sindaco di Castelvetrano venne ricoverato nell'ospedale di Catanzaro perché positivo al Covid, dove è morto stanotte. "Riteniamo che ci siano responsabilità precise sulla morte di Vaccarino, e chiediamo che si faccia luce", ha concluso Lauria.