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Ansa, 29 giugno 2010

Ennesimo suicidio nelle sovraffollate carceri italiane. Lunedì notte nel carcere circondariale di Giarre (Catania) si è tolto la vita Marcello Mento, un detenuto 37enne. L’uomo è stato trovato impiccato con un cappio al collo alle sbarre della finestra del bagno della cella. Dall’inizio dell’anno, secondo il calcolo del Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria, è il trentaduesimo carcerato che si suicida.
L’alto tasso di suicidi della popolazione carceraria, di gran lunga superiore a quello della popolazione generale, è un problema di considerevole rilevanza etica e sociale, aggravato dalle presenti condizioni di marcato sovraffollamento degli istituti e di elevato ricorso alla carcerazione. Lo afferma il Comitato Nazionale per la Bioetica che si è chiesto se il carcere, per come è oggi, rispetti il principio secondo cui la detenzione possa sospendere unicamente il diritto alla libertà, senza annullare gli altri diritti fondamentali come quello alla salute, alla risocializzazione e a scontare una pena che non mortifichi la dignità umana.
Il Cnb raccomanda alle autorità competenti di predisporre un piano d’azione nazionale per la prevenzione dei suicidi in carcere, secondo le linee indicate dagli organismi europei.