La Consulta: "Ecco perché il 4bis è contro la Costituzione" |
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di Damiano Aliprandi
Il Dubbio, 5 dicembre 2019
Giusto premiare il detenuto che collabora, inammissibile punirlo ulteriormente per la mancata collaborazione. Permessi premio agli ergastolani e agli altri detenuti ostativi: le motivazioni della consulta sull'illegittimità costituzionale dell'art. 4bis, comma 1.
Giusto premiare il detenuto che collabora, inammissibile punirlo ulteriormente per la mancata collaborazione.
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Consulta. Nessuna preclusione per gli autori di sequestri di persona aggravati |
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di Damiano Aliprandi
Il Dubbio, 5 dicembre 2019
Recentemente la Corte Costituzionale si è pronunciata anche sulla preclusione sui permessi premio anche per i condannati a pena temporanea per sequestro aggravato dalla morte della vittima. La Consulta è stata investita della questione di legittimità costituzionale, promossa dai Magistrati di sorveglianza di Padova e Milano, avente ad oggetto l'art. 58quater, comma 4, della legge 26 luglio 1975, n. 354, nella parte in cui prevede che i condannati a pena detentiva temporanea per il delitto di cui all'art. 630, secondo comma, del codice penale, che abbiano cagionato la morte del sequestrato, non sono ammessi ad alcuno dei benefici indicati dall'art. 4bis, comma 1 dell'ordinamento penitenziario se non abbiano effettivamente espiato almeno due terzi della pena irrogata. I giudici hanno rilevato l'incompatibilità della disposizione censurata con gli articoli 3 e 27 della Costituzione.
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"Negare i permessi premio è punizione ulteriore" |
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di Eleonora Martini
Il Manifesto, 5 dicembre 2019
Reati ostativi. La motivazione della Consulta per la sentenza di incostituzionalità dell'art. 4bis che nega automaticamente i benefici penitenziari agli ergastolani non collaboranti.
"Il detenuto per un reato di associazione mafiosa e/o di contesto mafioso può essere "premiato" se collabora con la giustizia ma non può essere "punito" ulteriormente - negandogli benefici riconosciuti a tutti - se non collabora".
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La Consulta: al mafioso che non parla non siano negati i benefici |
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di Giuseppe De Tomaso
Gazzetta del Mezzogiorno, 5 dicembre 2019
Il detenuto per un reato di mafia può essere "premiato" se collabora con la giustizia ma non può essere "punito" ulteriormente - negandogli benefici riconosciuti a tutti - se invece compie la scelta opposta.
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Bruti Liberati: "Atto di civiltà che indebolirà le mafie" |
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di Errico Novi
Il Dubbio, 5 dicembre 2019
Dalla sentenza della Consulta sui permessi ai reclusi in regime ostativo viene il segnale di civiltà che un ordinamento democratico lancia come sfida proprio alle mafie". A dirlo è Edmondo Bruti Liberati, ex procuratore di Milano.
Edmondo Bruti Liberati è stato un procuratore di Milano rigoroso, ed è tuttora considerato un punto di riferimento, in ambito associativo, da molti colleghi. "Tengo a ricordare di essere stato anche un magistrato di sorveglianza: in tale veste, nel 1975, ho avuto modo per la prima volta nella storia della Repubblica di applicare l'istituto del permesso: era stato introdotto con la riforma penitenziaria, si trattava del primo passo per la rottura della tradizionale immutabilità della pena inflitta. Ed è l'opposto della logica del "buttiamo la chiave della cella" e del "lasciamoli marcire in carcere".
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